Il carattere di una persona: un colorato gioco di maschere
Se qualche volta ti chiedi come potresti fare per cambiare carattere, probabilmente ci sono uno o più aspetti di te stesso con i quali non ti senti a tuo agio, o percepisci che ti ostacolano, invece di aiutarti.
Ognuno di noi, nel momento in cui nasce è “pulito”, aperto, come un libro dalle pagine completamente bianche. Gradualmente, la vita e le esperienze scrivono le parole di quel libro:
> quali esperienze ti danno soddisfazione e quali ti fanno soffrire;
> cosa pensano i tuoi familiari di un determinata situazione;
> come i tuoi familiari affrontano gli eventi;
> in che modo ti relazioni con le persone che ti circondano;
> cosa ti fa paura e quindi tendi ad evitare;
> cosa ti attira particolarmente;
> ecc.
Il carattere gradualmente si forma, più passano gli anni più diventa nitido e definito.
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Il gioco delle maschere
In generale, il tuo carattere è il frutto di una serie di dati, di esperienze e valutazioni, fusi in un unico insieme di “regole” inconsapevoli: regole che, in ogni minuto della giornata, dettano le tue reazioni, le tue paure, le tue sensazioni.
Il nome tecnico di queste regole è: CONDIZIONAMENTI. Alcuni sono positivi e ti spingono verso la realizzazione del tuo bene e dei tuoi obiettivi, altri (purtroppo numerosi) ti ostacolano diventando degli auto-sabotaggi.
Il vero te è sommerso di sovrastrutture, quindi è raro che possa esprimersi.
La differenza tra i ruoli e le maschere
Esiste una netta distinzione tra un ruolo, che sei vincolato ad accettare per poter vivere nel mondo, ed una maschera.
Il ruolo è il compito che scegli di svolgere: un esempio è il lavoro.
Per poter mantenere il tuo lavoro, devi inserirti in un sistema di regole e di comportamenti, che permettono la corretta gestione di un progetto collettivo. Ognuno deve fare la sua parte nel modo giusto: tutti si adeguano, in parte sacrificando i propri gusti personali.
Lo stesso vale per gli altri ruoli che rivesti nella vita: marito, moglie, padre o madre, fidanzato, amico, insegnante, medico, ecc.
La maschera, invece, è qualcosa di più subdolo: deriva da un meccanismo di difesa emotiva ed è inconsapevole. Questo vuol dire che non ti accorgi di quale parte stai recitando. C’è la vittima ed il suo carnefice, c’è il manipolatore ed il manipolato, c’è colui che fugge e quello che lo insegue, ecc.
Quelle che ti ostacolano sono le maschere. In un determinato momento della tua vita hai elaborato un certo tipo di comportamento, che serviva per proteggerti da un potenziale dolore. Con il tempo questo meccanismo ha preso il controllo, ed ora comanda le tue reazioni: da difesa positiva si è trasformato in autosabotaggio.
Grazie alle maschere tendi a ripetere sempre gli stessi errori, ad incontrare sempre le stesse situazioni e relazioni, ecc. Il carattere di una persona, infatti, risente moltissimo dei condizionamenti, soprattutto se negativi.
Come sciogliere le maschere
Per uscire dal controllo delle maschere occorre avere una ferrea volontà. Infatti, i meccanismi automatici (per definizione), tendono ad attivarsi indipendentemente dalle nostre buone intenzioni.
Quando credi di avere il controllo della situazione, ti accorgi che sei appena ricaduto nei soliti errori. Questo non ti deve demoralizzare, perché come si dice … Roma non è stata costruita in un giorno.
L’unico modo per eliminare una maschera è produrre un risultato diverso per una situazione già conosciuta: equivale a fare un reset delle informazioni e ricostruire un assetto diverso.
Per prima cosa, nelle sedute cerco di identificare, nel modo più chiaro possibile, la maschera principale da cui la persona si lascia sabotare. Ognuno di noi ha costruito numerose maschere, ma alcune di queste comandano più di altre.
Un esempio: Arianna e la paura di realizzarsi
Anni fa ho seguito una giovane donna, Arianna, che si trovava in stato di blocco. Aveva delle aspirazioni interessanti per il suo futuro, ma non riusciva a trovare la forza di fare il primo passo per realizzarle. Desiderava diventare sarta professionista ed aprire un laboratorio, ma era bloccata dalla paura di non riuscirci.
La paura era talmente dominante, che mi impediva di capire ogni altro aspetto del carattere di Arianna. Ogni problema veniva ingigantito.
Così, prima di iniziare il percorso vero e proprio, abbiamo deciso insieme di fare “pulizia” di una parte della sua paura paralizzante.
Il lavoro sui blocchi di Arianna
Le ho preparato una miscela di Fiori di Bach generica, basata su Rock Rose, Clematis, Larch, Walnut e Star of Bethlehem. Con questo composto contavo di riuscire ad aprire uno spiraglio.
Tuttavia in questo modo occorrono tempi lunghi, quindi per accelerare le cose ho aggiunto al suo percorso la Ricerca dei Talenti (le capacità personali): avevo la ferma intenzione di farle toccare con mano prima possibile, che possedeva tutti i requisiti necessari per poter realizzare il suo progetto.
Nel mese e mezzo successivo ci siamo dedicate a questo lavoro insieme. All’inizio Arianna era molto passiva e triste, ma gradualmente i momenti in cui riusciva a sorridere erano sempre di più.
Arrivato il momento di prendere visione dei suoi talenti ero un po’ tesa: se non si fosse rispecchiata, il rischio di abbandono del percorso era altissimo. A leggerli, in tutta onestà, mi sembravano le capacità di un’altra persona.
Arianna è arrivata nel mio studio: le ho passato il foglio formato attestato, dove erano elencati tutti i suoi talenti principali, quelli che poteva sviluppare da subito. Di una dote nella sartoria non c’era nemmeno l’ombra.
Sorpresa! Il carattere di una persona spesso rivela i suoi talenti
Per qualche minuto è rimasta seduta in silenzio. Li ha letti e riletti, mentre io osservavo il suo sguardo che percorreva il foglio.
Al termine, mi ha guardata e ha fatto un enorme sorriso, dicendo: « Questa sono io, queste capacità le ho da sempre, ma non credevo che fossero vere! »
La paura è passata, non aveva più ragione di esistere. Associare i Fiori di Bach ed un percorso di crescita si è rivelato la sinergia più rapida per sbloccare Arianna.
Circa un anno dopo ho ricevuto una telefonata: era Arianna, che mi chiamava dal suo laboratorio di sartoria per raccontare il modo in cui, in poco più di un anno, era riuscita a frequentare una scuola di specializzazione ed aprire il suo spazio di lavoro.
Sprizzava contentezza: mi sono commossa. E’ sempre entusiasmante constatare come il carattere di una persona si trasforma, una volta che i suoi aspetti positivi entrano in gioco.
Deborah Nappi
#operatoreolisticorealizzato
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