L’esperienza e le “regole non scritte” nelle Discipline Naturali
Perchè parlare di esperienza? Qualche giorno fa ho ricevuto una mail da un simpatico 25 enne che mi ha chiesto un chiarimento, dopo aver letto in rete un po’ di tutto, senza ottenere risultati tangibili. La sintetizzo così: «Faccio meditazione perchè vorrei riuscire a vivere meglio, ma la mia vita è rimasta uguale a prima. Mi potresti proporre un metodo che funzioni davvero?»
La tecnica è solo lo strumento per fare esperienza: non il percorso.
Leggere la mail mi ha fatta sorridere. Sono tornata con la mente all’inizio del mio studio, quando rivolgevo le stesse domande ai miei insegnanti, perchè ero ancora convinta dell’esistenza delle formule automatiche: una sorta di tabella matematica in cui ad ogni sintomo corrisponde la tecnica perfetta.
Mentre studiavo avevo ancora poca esperienza e per questo mi aspettavo (sbagliando clamorosamente :) ), che una volta terminato il corso avrei avuto tutte le risposte davanti a me: bastava seguire lo schema e le “regolette” per risolvere più o meno tutto.
Ma il tempo e l’esperienza hanno dimostrato il contrario. Una volta studiata la tecnica per anni, non ero affatto arrivata a fine percorso, anzi avevo solo iniziato!
Ho capito più tardi che il metodo è solo uno strumento, non il fine ultimo.
Per un allievo, che ha fretta di vedere i risultati, a volte è frustrante non riuscire a comprendere i meccanismi profondi che segue il suo insegnante nel valutare le situazioni, ma oggettivamente se fosse tutto così facile basterebbe un libro, non servirebbe un corso.
Ricordo chiaramente che cercavo di insistere per dimostrare a tutti i costi che la mia interpretazione era giusta, ma accanirmi non serviva a nulla: se un insegnante ha costruito la sua esperienza in molti anni di lavoro, ormai è passato ad un livello di visione completamente diverso.
Un livello che un allievo principiante non può avere: non ancora.
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La meditazione non funziona?
Ecco perchè al ragazzo che mi ha scritto, anche lui frustrato per la mancanza del risultato voluto, ho spiegato che si stava concentrando sull’obiettivo sbagliato. Per questo, probabilmente, la sua vita non è ancora cambiata: non basta sedersi a meditare o leggere libri sulla meditazione per comprenderla; questo vale per tutte le discipline.
In ogni campo l’apprendimento segue un iter identico:
- basi (l’ABC),
- applicazione continua (con errori e correzione)
- comprensione e potenziamento.
Durante l’applicazione i risultati veri non si vedono ancora: compare già qualche piccolo segnale, ma sparisce appena rallenti la pratica. La risposta arriva quando raggiungi la comprensione.
La comprensione arriva con il tempo e l’esperienza: prima si parte dalla tecnica e dalle “regolette” su come applicarla, ma fermarsi qui non basta. Il vero cambiamento arriva quando le regole non servono più, perchè sono talmente marchiate dentro di te da poterle trascendere.
Ed è lì che cominci ad imparare davvero. Ma questo richiede pazienza.
Insomma, alla fine la ricetta è sempre la stessa: metti la cera, togli la cera… :)
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Le regole non scritte e le Discipline Bio-Naturali
Per la mia esperienza, nelle discipline olistiche questo principio è doppiamente valido. Non basta leggere un libro o frequentare un corso per diventare esperto in una materia. Dal corso si apprende come applicare il metodo correttamente e soprattutto senza fare danni, ma questo non è “il tutto”: è solo il primo gradino, praticamente la scuola materna.
Il resto, la parte più importante, non si può insegnare in un corso. E’ una via che ognuno deve trovare dentro di sè nel corso del tempo, lavorando su decine e decine di persone ogni anno: cioè l’esperienza sul campo che via via compone un nuovo libro, un libro di regole non scritte. Regole che possono anche (ma solo in apparenza) ribaltare le aspettative e la visione.
Questo passaggio, impegnativo ma determinante, è slegato dal numero di anni che una persona ha dedicato a frequentare i corsi. Anche con dieci anni di corsi in aula, se un operatore non ha l’opportunità di misurarsi con la realtà rimane un principiante.
La realtà è l’applicazione quotidiana con i clienti VERI. Senza questo training, l’uso della tecnica rischia di rimanere solo una ripetizione a pappagallo di cose dette e fatte da altri.
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Solo così si può arrivare a comprendere veramente un metodo: prima bisogna seguire gli schemi, poi al momento giusto è indispensabile uscirne. Le regole servono per la prima fase di apprendimento, ma dopo vanno sempre più accantonate. Il valore principale diventa quell’insieme di percezione ed intuizione, che arriva solo con il tempo.
Del resto, l’essere umano è troppo complesso per essere ridotto ad una tabella di valori.
Chi è fortunato incontra sulla sua strada un mentore, ovvero una persona che ha già svolto questo percorso ed è disponibile a condividerlo. Con l’esperienza e le consulenze del mentore i tempi si accorciano.
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