Munay – L’esperienza vissuta e l’accesso alle iniziazioni

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Munay Ki, il percorso di iniziazione nei 9 riti primari. Questo scritto (parziale), è tratto dall’elaborato finale a cura di Monica Trezzi, che ringrazio per la pubblicazione.

Munay è un termine Quechua tradotto con “potere del cuore“. Attivare il proprio “Munay” significa diventare madre e padre di se stessi, risvegliando quel potenziale interiore che in molti casi rimane nascosto per molti anni, ostacolando la realizzazione del proprio destino di vita (Ming nella tradizione cinese).

Il percorso è strutturato in “riti”, cioè attivazioni a step, dopo ciascuna delle quali è preferibile attendere l’integrazione dell’energia per almeno 3 settimane. Non è che in caso di velocizzazione il Munay ki non funzioni, ma la velocità non è mai positiva quando si tratta di inserire codici energetici nel nostro campo di luce.

In ogni percorso è importante ricordare la corretta alternanza di yin e yang che favorisce l’armonia: velocizzare significa enfatizzare troppo lo yang (energia esterna) a discapito dello yin (energia interna).

Inoltre il 9 in numerologia (cinese) è il numero della trasformazione: 9 attivazioni, 9 mesi.

Ecco il racconto di Monica, che apre la sua tesina

Il giorno 8 maggio 2022 sono divenuta Custode del Grembo.
In quel giorno ho rilasciato un grande dolore: la perdita del mio amato cane, Zara. Nonostante io assista da anni chi vive un lutto e abbia accompagnato moltissime persone nel loro viaggio al di là del velo, quando la vita ci chiama a fare i conti con il nostro dolore, non siamo mai sufficientemente preparati.
Da allora sento forte in me il richiamo verso tutto il percorso Munay Ki.

 

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pietra pi, uno strumento utilizzato nelle iniziazioni di munay ki

 

Corso a distanza:

Attivazioni Munay Ki – I 9 riti primari – clicca per info

 

24 novembre 2022 – Primo Rito Munay

Ho scelto di ricevere il Primo Rito Munay Ki in questa giornata, perché è il mio compleanno. Desidero che la mia energia sia al massimo della sua manifestazione per iniziare questo sacro percorso.

L’istinto iniziale è stato quello di chiedere a Deborah di velocizzare il tutto e accorciare la distanza fra un rito e l’altro. 9 mesi mi erano sembrati un’eternità. Il mio Fuoco interiore, come al solito, voleva tutto e subito, bruciando le tappe…Ma non l’ho fatto, spinta da un istinto che al momento non comprendevo ma che ho deciso di ascoltare.

E’ stata un’esperienza molto forte. Durante l’iniziazione ho rivissuto tutti i momenti della mia vita in cui ho svenduto il mio corpo e i miei sentimenti, elemosinando accettazione.

Nel rivedere tutto questo ho provato compassione per la donna che ero ed ho pianto. Dopo l’iniziazione ho avvertito dei capogiri e un senso di nausea a me sconosciuto, ma il senso di liberazione è stato immenso. Ero a digiuno per non disperdere energie in altro al di fuori del Rito.

 

 

 

Al termine del tutto ho sentito il bisogno di entrare in contatto con l’elemento acqua e lavare via ciò che di vecchio poteva essere rimasto in me. Sotto la doccia ho ripensato ai 9 mesi che mi ci vorranno per completare tutto il Rito, ma questa volta, anziché avvertire, l’urgenza che solitamente mi accompagna, ho pensato con tenerezza: “Beh, non ho avuto figli in questa vita e non ho potuto provare cosa significhi dover attendere 9 mesi per vedere la propria creatura venire al mondo.

Tenerla dentro di se, sentirla crescere, muoversi, ma non poter fare nulla per anticipare i tempi. Bene, è giunto il momento della mia gravidanza…9 mesi per completare il Rito…e partorire nella Nuova Energia!”.

 

Corso a distanza : attivazioni Munay Ki:

Munay Ki – percorso sciamanico – Tutti e 9 i riti primari – clicca qui per info

 

La notte ho fatto un sogno: “Ero con dei cari amici e mi chiedevano di quanti mesi fossi! Io accarezzavo la mia pancia, oramai visibilmente ingrossata e dicevo: ”Sono già di cinque mesi, inizia a vedersi. Dovrò acquistare dei pantaloni premaman, perché questi non si allacciano più.”

E poi aggiungevo: “Però avere un figlio a 58 anni sarà un’impresa! Avrò l’energia per correre dietro a quel piccolino che correre instancabile dappertutto?” Ma loro prontamente e amorevolmente mi rassicuravano, dicendomi che avrei avuto tutta la forza necessaria!
Mi sono risvegliata con un’immensa gioia nel cuore e la certezza di essere sul mio Sentiero…

Nei giorni seguenti ha continuato a manifestarsi sempre più fortemente la sensazione di essere al posto giusto. Senza sforzo alcuno mi sono ritrovata a riconoscere tutte le mie abilità come donna, figlia, sorella, zia, terapeuta e infermiera ed infine come compagna. Il senso di svalutazione è svanito nel nulla. (…)

Monica Trezzi.