Operatore olistico lavoro cercasi: tre aspetti fondamentali per chi inizia
Cercasi lavoro come operatore olistico.
Hai mai digitato questa chiave di lettura su Google? Magari no, magari sì, ma sicuramente ti sei posto una domanda simile a questa: «ora che ho terminato la formazione e ho in mano il mio attestato….. che ci faccio?»
È una domanda più che legittima. La tua ceritifcazione vale qualcosa? Come puoi concretizzare una professione lavorativa “reale”, che va al di là del sogno che avevi quando hai cominciato?
Ecco tre aspetti fondamentali da tenere in grande considerazione, soprattutto se sei all’inizio.
Indice dei contenuti
1 – Aprire la partita iva.
Questo è un passaggio obbligato se vuoi diventare un professionista. Difficilmente verrai “assunto” come operatore, quindi prendi seriamente in considerazione questa eventualità, se vuoi intraprendere un lavoro nel campo del benessere olistico.
Con la partita iva (in questo momento a livello fiscale verrai inquadrato nella gestione separata con regime forfetario), puoi promuoverti, offrire la tua collaborazione presso centri e studi, oppure occuparti personalmente di un spazio da adibire a studio.
Tuttavia, aprire la partita iva non deve rappresentare una soluzione obbligata: infatti non tutti sono tagliati per fare i liberi professionisti indipendenti. Prima di svolgere delle pratiche ufficiali, chiediti se questa è davvero la strada che vuoi intraprendere, perchè organizzarsi da soli il lavoro e cercare i clienti, per qualcuno è un aspetto piacevole e divertente, ma per altri un vincolo faticoso e soprattutto fastidioso.
Operatore olistico lavoro cercasi? Ecco una soluzione.
Prenditi del tempo per fare esperimenti. Collabora con qualcuno, fai del tirocinio in uno studio, aiuta gratuitamente un professionista in cambio della sua disponibilità nell’insegnarti come gestire il tuo lavoro… insomma fatti un’idea chiara di come funzionano le cose, prima di scegliere la soluzione giusta per te. Così non rischierai di trovarti deluso sei mesi o un anno dopo.
2 – Lavorare a domicilio o no?
Tra le prime cose che dovrai decidere è se vuoi recarti a casa delle persone, oppure ricavarti uno spazio dove ricevere. La prima soluzione è molto “gettonata” dai neo-diplomati; funziona bene se devi spostarti con attrezzatura leggera: un materassino morbido, una valigetta con i Fiori di Bach, ecc.
Diventa più complicato se devi spostare un lettino da massaggio… a meno che tu non sia Ercole o che i tuoi clienti non risiedano tutti al piano terra con parcheggio libero davanti a casa. Un lettino da massaggio “serio” pesa in media dai 16 ai 18 kg. A questo aggiungi la borsa con lenzuolini, oli, ecc. e moltiplica il tutto per un numero di volte che varia come minimo da 3 a 6 al giorno, con annesse scale da salire e scendere (perchè a volte gli ascensori sono troppo stretti), carica l’auto, scarica l’auto, monta il lettino, smonta il lettino, ecc.
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Quindi, se il tuo obiettivo è lavorare a domicilio, valuta bene ogni aspetto prima di acquistare l’attrezzatura.
Un discorso diverso è se hai uno spazio dove ricevere, perchè in questo caso puoi arredarlo come piace a te, scegliere l’arredamento, la musica, l’atmosfera e i colori… sicuramente è meno stressante, ma per ovvi motivi comporta dei costi maggiori. Per questo si stanno diffondendo gli studi in coworking (condivisione spazi e spese), anche nel settore degli operatori del Benessere, che costituiscono un’ottima soluzione per ridurre le spese gestionali.

Operatore Energetico Professionale
3 – Sii costante e tieni duro
Superare la fretta di vedere dei risultati richiede una grande determinazione. Quando cominci hai fretta di vedere la fila di clienti davanti al tuo studio, quindi potrebbe capitarti di scontrarti con la tentazione di saltare di palo in frasca.
Per due o tre mesi promuovi i massaggi, poi le cose vanno a rilento (è fisiologico), quindi inizi a promuovere la vendita di cosmetici o di un integratore miracoloso “che uso da tempo e che potrebbe servire anche a te”, poi impari una tecnica energetica e dal giorno dopo insisti per fare a tutti quel trattamento…
Tutto questo non fa che confondere le acque e peggiorare le cose. Quando hai la caldaia bloccata chiami un termoidraulico specializzato, o il salumiere sotto casa che a tempo perso aggiusta i rubinetti e la domenica recita nella compagnia dialettale del borgo?
Otterrai molti più risultati se hai la pazienza di puntare su quello che sai fare bene e da molto tempo. Con calma e professionalità. Vedrai il tuo lavoro crescere gradualmente.
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