Test dei Fiori di Bach: è attendibile?
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Quale metodo scegliere tra Test dei Fiori di Bach e colloquio?
Nelle sedute di Fiori di Bach esistono due correnti:
> chi ascolta il cliente e le sue esternazioni, poi compila una lista di fiori adatta a lavorare sulla situazione evidenziata;
> chi usa carte, apparecchiature o test kinesiologico (chi addirittura il pendolo), e da questa lettura deduce la miscela dei fiori adatta al cliente.
Per quanto mi riguarda non ho dubbi: devono esistere entrambi.
La storia di Annamaria.
E’ passata ormai una decina di anni, ma questo avvenimento mi è rimasto impresso nella mente, per l’insegnamento che mi ha regalato. Mi trovavo ad un laboratorio di pratica sulla kinesiologia, con altri Operatori del Benessere.
Quando è giunto il momento di sperimentare il test dei Fiori di Bach, ho iniziato a lavorare in coppia con una signora di 73 anni, dal carattere sereno: Annamaria.
Eseguendo il test, emergeva un fiore: Chicory. Ho subito pensato di aver commesso un errore nel test: Annamaria era tutto, tranne una personalità Chicory.
Eppure, nonostante tutte le prove, quel fiore continuava ad uscire come elemento portante.
Ne ho parlato con lei, che è rimasta stupita dal fiore, nel quale non si riconosceva. Anzi, mi disse: è proprio un atteggiamento che non mi piace!
Mi trovavo nel dubbio se accettare o no questo test. Così ho messo da parte le fialette, e ci siamo messe a parlare davanti ad un bicchiere di tisana. Le ho chiesto di parlarmi della sua famiglia, soprattutto facendo caso ad eventuali persone Chicory.
Immediatamente i suoi occhi si sono illuminati: mia madre era una mamma Chicory!!! Così, parlando, abbiamo compreso che in realtà quel fiore rappresentava un aspetto fortemente rifiutato, un’energia rimossa ma non eliminata; tuttavia, da solo non avrebbe potuto risolvere la situazione.
Per completare la miscela è bastato individuare i fiori adatti a riequilibrare il suo attuale carattere, potenziando alcuni aspetti positivi importanti per la sua realizzazione.
Il test non sostituisce l’ascolto attivo.
Purtroppo, in qualche caso il test viene utilizzato per coprire la mancanza di una conoscenza profonda dei fiori. Inserendo il test si potrebbe avere l’errata percezione che non sia più necessario studiare i Fiori uno per uno. Ma non è così.
L’ascolto attivo è indispensabile per poter comprendere la tipologia di personalità (inquadrata secondo la floriterapia di Bach), e poter assegnare i fiori “di terreno” che sostengono la trasformazione della persona.
L’ascolto serve anche per confrontarsi sulle giuste strategie di azione da adottare per superare i blocchi più profondi e radicati: in quest’ottica ho inserito nel percorso il life coaching, proprio per compensare questa parte, spesso mancante.
Il test, invece, è molto utile per verificare la reazione della persona ad un fiore, o alla miscela stessa. Nel caso in cui venga effettuato in prima battuta è un mezzo per identificare le tendenze energetiche del cliente. Costituisce quindi una base per avviare il colloquio, sottolineando le caratteristiche dei fiori che sono emersi.
Per questo, l’uno non esclude l’altro; anzi, utilizzati in sinergia hanno una valenza importante.
Io utilizzo a volte la kinesiologia, e molto spesso un’apparecchiatura multifunzione che puoi vedere in QUESTO POST.
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Il test dei fiori di bach non è tutto.
Basarsi unicamente sul test non è una via completa, in quanto il risultato rispecchia la persona in quel preciso momento, non nella globalità della sua vita.
Per distinguere meglio i due fattori :
> il test è l’aspetto latente della persona, e rispecchia il suo stato temporaneo;
> il colloquio permette di evidenziare le tendenze palesi della personalità, gli schemi ripetuti, gli aspetti ereditati dalla famiglia, ecc.
Per questo tendo ad associare, o alternare, i due metodi, a seconda della situazione.
Inoltre, un aspetto importante relativo al colloquio attivo è quello della condivisione, creata dallo scambio di idee e di impressioni, tra l’operatore ed il cliente.
Uno scambio che può avvenire solo con un racconto calmo e completo, nel quale la persona esprime le sue emozioni, i motivi profondi per cui sente di avere bisogno di un aiuto, e l’operatore riesce, grazie a questa comunicazione aperta, a percepire lo schema nascosto sotto la situazione apparente.
Ecco perchè, nella mia esperienza, il Test dei Fiori di Bach rappresenta un ottimo mezzo per completare le consulenze, ma da solo non è sufficiente ad assicurare di individuare la miscela adatta all’individuo.
E tu? Hai già sperimentato questi metodi? Se vuoi condividere la tua esperienza inseriscila pure nei commenti.
Deborah Nappi
#operatoreolisticorealizzato
I Fiori di Bach sono un metodo vibrazionale non-medico. La seduta non ha carattere medico o psicologico.
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