Trovare il proprio centro grazie al lavoro spirituale sul corpo
Trovare il proprio centro, da due anni a questa parte, è diventato sempre più laborioso. Il motivo è che le emozioni forti, come la paura, agiscono provocando una dissociazione dal “sentire” del corpo, che porta le energie verso l’alto (per cercare di non sentire il disagio).
Purtroppo, infatti, i messaggi fuorvianti che vengono diffusi per destabilizzare le masse riescono, almeno in parte, ad esaurire l’energia vitale che transita dal Dantian (l’addome), la quale è indispensabile per il nostro benessere e per stare bene secondo natura.
Per mantenere la centratura interiore, soprattutto in una situazione di caos, spesso non basta la meditazione, soprattutto se si tratta di tecniche statiche. Pertanto, per ottenere un riequilibrio efficace, recuperando la calma interiore, il mezzo da utilizzare è il corpo fisico. Ma come?
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Trovare il proprio centro … e perderlo
Quando svolgiamo le normali azioni di ogni giorno (camminare, alzarsi, sedersi, correre, afferrare un oggetto, ecc.), il grosso del lavoro viene svolto dal sistema muscolo-scheletrico, che agisce, in modo perlopiù involontario, per rispondere alle direttive della nostra intenzione.
Tuttavia, se osserviamo più persone mentre compiono la stessa azione, noteremo delle differenze: alcuni di loro avranno sviluppato maggiormente la muscolatura del tronco, altri quella delle gambe, altri le braccia, altri avranno la schiena più eretta, altri più curva, ecc.
Queste differenze di conformazione derivano da una maggiore sollecitazione meccanica su quella determinata sezione di muscoli. In parte essa può essere determinata dalla ripetitività prevista dalla professione o dallo sport, ma é soprattutto collegata alle emozioni.
Per questo, trovare il proprio centro, ma soprattutto mantenerlo, richiede un lavoro profondo e costante.

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Gli stimoli sono uguali per tutti?
Ogni persona è più suscettibile rispetto a certi stimoli piuttosto che ad altri: questi stimoli sono creati dall’ambiente e, come conseguenze, generano emozioni. A seconda del nostro vissuto e del bagaglio epigenetico (= ereditarietà emozionale), che abbiamo registrato nelle memorie cellulari, le emozioni potranno essere transitorie o durature.
(l’articolo prosegue dopo il video. Durata 51 minuti)
Durante un evento a carattere emotivo, il corpo si contrae e si estende, nei punti più sensibili: si parla di “bersaglio”. Può essere un muscolo, un organo, un viscere, un tendine, ecc. I bersagli cambiano a seconda della persona, del suo carattere e dell’eredità epigenetica che ha recepito nelle cellule.
Quando una reazione emotiva è transitoria, il carico sul corpo si esaurisce in fretta e non lascia segni, quindi la persona riesce, in poco tempo, a ri- trovare il proprio centro. Ma quando un’emozione è ricorrente o molto intensa, le cellule registrano un codice di comportamento, che si fissa e permane nel tempo.
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Le “vecchie” memorie
In presenza di un trauma, di un vissuto pesante e ricorrente che ci riguarda direttamente (o che, magari, abbiamo ereditato come karma familiare), le memorie si congelano nel corpo. Il linguaggio corporeo è un linguaggio denso, resistente, collegato alla parte inconscia di noi.
Ecco perché non è facile sciogliere le memorie e trovare il proprio centro, ricorrendo semplicemente alla meditazione. Sono due frequenze che agiscono su piani diversi. Anche la maggior parte delle tecniche energetiche sono troppo delicate e lente per agire profondamente (da sole), sulle memorie cellulari.
Quando c’è una memoria dolorosa registrata nel corpo, il sistema di difesa energetica WEI QI è in stato di allarme costante. La sua azione sui muscoli è molto forte, può arrivare a creare delle CORAZZE resistenti e dolorose.

linee di energia nel corpo
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Contattare la densità e sviluppare il “sentire”
Dialogare con il proprio corpo inizia con il risveglio del “sentire”. Erroneamente, molti pensano che il “sentire” passi dai centri energetici più elevati, mentre questa è una facoltà riferita espressamente al corpo fisico.
Se stacchiamo i ponti di collegamento e comunicazione con il corpo, diminuisce la capacità di sentire / percepire le energie sottili e le vibrazioni.
Il modo per lasciar andare le memorie pesanti e sviluppare il sentire, dunque, passa per il corpo fisico. Il primo atto da compiere è tornare alla montagna, ovvero riprendere il contatto con la nostra presenza radicata, passaggio fondamentale nel trovare il proprio centro.
Nella meditazione corporea, per esempio, utilizziamo diversi strumenti che facilitano questo “rivolgersi all’interno”.
Respirazione
Le tecniche di respirazione sono un sistema graduale e profondo per liberare la propria essenza autentica, rilasciando le memorie cristallizzate nelle cellule.
Il contatto con il suolo per trovare il proprio centro
I movimenti meditativi, svolti con il corpo ben connesso alla terra, permettono un lavaggio energetico continuo, con un regolare ricambio dell’energia nei meridiani e nei canali straordinari (energia ancestrale, impronta costituzionale).
Nell’impostazione della postura associata al respiro o nella percussione dei meridiani, ad esempio, l’attenzione si sposta dal pensiero (= testa), al corpo: ecco perché, dopo un allenamento anche breve, le persone si sentono molto rilassate, pur avendo fatto movimento.

rilascio delle memorie
Sentire il “peso”
Ci sono esercizi che prevedono il fatto di lasciar “cadere” la testa verso il basso. Al contrario del pensiero vorticoso, che sale verso l’alto, gli esercizi mirati per lasciar andare testa e spalle rendendoli “pesanti” hanno l’effetto di scaricare l’iper-reazione nell’energia Wei Qi.
Allo stesso modo, le fasi di lavoro basate sull’appesantire il corpo fisico (o alcune zone mirate), non fanno altro che smuovere le corazze profonde, per spingere l’energia a circolare. Tutto questo aiuta a ritrovare il proprio centro senza fare fatica.
Spiritualizzare il corpo per recuperare il proprio centro
Lavorando sul Dantian Inferiore (che racchiude il jing, cioè la memoria ancestrale), tocchiamo direttamente i messaggi, i codici, le sensazioni sopite che determinano l’orientamento della nostra vita: la costituzione.
Quindi, per chi desidera fare un cambiamento nella direzione di una maggiore autenticità, per liberare e rivelare al mondo la propria vera identità trascendentale, lavorare sul corpo ed ATTRAVERSO il corpo è indispensabile.
Il grande dono di questa pratica è un aumento esponenziale della vibrazione (provare per credere!).
Ed ecco perché questi esercizi sono una guida rapida, per trovare il proprio centro e la propria via spirituale.
Vuoi praticare in presenza? Ecco il link alla pagina.
(foto principale di Ahmad Odeh)